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Disturbi d’ansia e somatizzazioni

Dr.ssa Sara Appoloni - Psicologa Psicoterapeuta a Pesaro

Disturbi d’ansia e somatizzazioni

L’ansia è un’emozione e, come tale, non ha una connotazione di per sé negativa. Lo diventa nel momento in cui è sproporzionata rispetto al contesto, genera un malessere significativo nella persona e risulta di difficile gestione. In estrema sintesi l’ansia diventa un disturbo tanto maggiore è l’intensità e la pervasività (ovvero la sua frequenza).

I disturbi d’ansia comprendono quei disturbi caratterizzati da ansia e paura eccessive seguiti da comportamenti disfunzionali, quali ad esempio la messa in atto di comportamenti di evitamento. Intanto occorre differenziare l’ansia dalla paura, mentre la paura è la risposta emotiva a una minaccia imminente, reale o percepita; l’ansia è l’anticipazione di una minaccia futura. Quando proviamo paura tutto il nostro corpo si attiva per garantirci la sopravvivenza, le risposte più comuni sono i cosiddetti comportamenti di “attacco o fuga”. Quando il pericolo è scampato gradualmente il livello di cortisolo (che è l’ormone dello stress) e degli altri ormoni, tra cui l’adrenalina, si abbassano e il nostro corpo ritorna a funzionare normalmente. Quando proviamo ansia, non essendoci un pericolo contingente, il nostro corpo e la nostra mente rimangono in uno stato di allerta per un periodo più lungo, molto spesso compaiono tensione muscolare, uno stato di vigilanza, in preparazione al pericolo futuro, e comportamenti prudenti e di evitamento.

I sintomi cognitivi, emotivi e somatici più comuni che accompagnano i disturbi d’ansia sono i seguenti:

SINTOMI COGNITIVI SINTOMI EMOTIVI SINTOMI SOMATICI
Sentirsi sul filo del rasoio Irritabilità Dispnea e sensazioni di soffocamento, Vertigini o sensazioni di sbandamento
Pensiero catastrofico Paura di morire Palpitazioni e/o dolore al petto, Nausea, vomito o diarrea
Difficoltà di concentrazione Paura di perdere il controllo Sudorazione o mani fredde e sudate, Vampate di calore o brividi
Sensazioni di testa vuota Paura di essere sopraffatto Bocca asciutta, Disfagia o nodo alla gola
Difficoltà di addormentamento Risposte esagerate di allarme Tremori, Indolenzimento o tensione muscolare

I disturbi d’ansia più comuni sono:

  • FOBIA SPECIFICA: presenza di forte ansia, paura molto intensa e comportamenti di evitamento nei confronti di oggetti o situazioni circoscritte. Vi sono vari tipi di fobie specifiche che possono riguardare: gli animali (es. ragni), ambienti naturali, sangue o iniezioni, situazionali (es. galleria, ascensore, luoghi chiusi), ecc.
  • DISTURBO D’ANSIA SOCIALE: presenza di forte ansia, paura e/o evitamento nei contesti sociali. Questi possono riguardare interazioni sociali con persone nuove o poco conosciute che potrebbero esaminarci e dare un giudizio su di noi. L’ideazione cognitiva è di essere valutato negativamente dagli altri, timore quindi di fare una brutta figura, essere in imbarazzo, umiliato o rifiutato.
  • DISTURBO DI PANICO CON/SENZA AGORAFOBIA: presenza di ricorrenti attacchi di panico perlopiù inaspettati accompagnati da costante preoccupazione o paura di ulteriori attacchi di panico. Se in aggiunta si mettono in atto comportamenti di evitamento di tutte quelle situazioni in cui sarebbe difficile fuggire o ricevere soccorso in caso di successivi attacchi di panico o altri sintomi invalidanti o imbarazzanti il disturbo di panico si associa all’agorafobia. Le persone con agorafobia sono spaventate e in ansia e cercando di evitare situazioni quali: stare in mezzo alla folla, utilizzare trasporti pubblici, ritrovarsi in spazi ristretti o molto ampi, fare la fila, essere fuori casa da soli, ecc.
  • DISTURBO D’ANSIA GENERALIZZATA: presenza di ansia e preoccupazione eccessive e persistenti riguardanti molti ambiti della vita, che l’individuo ha difficoltà a controllare. Questi ambiti possono riguardare le relazioni in genere, così come l’ambito lavorativo o scolastico. La persona affetta da ansia generalizzata sperimenta numerosi sintomi fisici, tra cui irrequietezza, tensione muscolare, agitazione, irritabilità, facile affaticamento, difficoltà di concentrazione e vuoti di memoria, difficoltà del sonno.
  • DISTURBO D’ANSIA DA SEPARAZIONE: presenza di forte ansia/preoccupazione, in vista di separazioni o allontanamenti da figure significative (es. i genitori), che è eccessivamente intensa rispetto allo stadio di sviluppo che si sta attraversando. Può manifestarsi come estrema paura di incidenti o malattie che possono riguardare le figure di riferimento, incubi e sintomi fisici di estremo disagio. È disturbo più tipico dell’infanzia ma può presentarsi anche in età adulta.
  • INSONNIA: estrema difficoltà a prendere sonno e a mantenerlo durante la notte. Il sonno è spesso leggero e disturbato da frequenti risvegli e/o difficoltà a riaddormentarsi. Oltre al disagio ascrivibile alle ore notturne emergono durante il giorno preoccupazioni relative al sonno e l’utilizzo di vari rimedi da quelli naturali (come la melatonina) all’uso di alcol, cannabis o ipnotici per facilitare l’addormentamento. In aggiunta ci sono: maggiore affaticabilità, maggiore irritabilità e tono dell’umore alterato, diminuzione della capacità di concentrazione, peggioramento del rendimento lavorativo o scolastico, senso generale di malessere accompagnati da sintomi fisici (es. mal di testa, stati tensivi, sintomi gastrointestinali, formicolii). Questa condizione a livello psicologico è spesso associata a una condizione d’ansia in cui si ha difficoltà a gestire la mente che rimugina su preoccupazioni spesso legate al futuro.
  • DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO: è caratterizzato dalla presenza di ossessioni e/o compulsioni. Il termine ossessioni si riferisce a pensieri, immagini o impulsi ricorrenti, indesiderati e persistenti che causano molto malessere nella persona. Le compulsioni sono comportamenti o azioni mentali ripetitive che un individuo si sente obbligato a compiere in risposta a un’ossessione o secondo regole che devono essere applicate rigidamente.
  • IPOCONDRIA: tramite l’attuale classificazione nosografica DSM-5 la maggior parte delle persone ipocondriache è ora classificata come aventi un disturbo da sintomi somatici e una minoranza come aventi un disturbo da ansia di malattia. La principale differenza tra queste due classificazioni è la presenza di significativi sintomi somatici, nel primo caso, mentre nel secondo vi è la presenza di sintomi somatici minimi accompagnati da un’intensa preoccupazione di avere una malattia.
  • DISTURBI PSICOSOMATICI e SOMATIZZAZIONI: fanno parte di questa categoria tutti quei disturbi di origine somatica che non trovano una spiegazione medica e sono spesso associati a stati di tensione e ansia protratta nel tempo che trovano la loro espressione nel corpo, in uno più organi o apparati bersaglio. Questo spostamento dell’ansia/tensione emotiva nel corpo spesso non è un processo del quale siamo consapevoli, sia da bambini che da adulti.

Come intervenire nei disturbi d’ansia?

Instaurare un buono stile di vita, quindi delle sane abitudini come un corretto esercizio fisico e una dieta appropriata (es. ridurre il consumo di caffeina, zucchero, ecc) possono di certo essere dei buoni accorgimenti.

A livello clinico negli anni la ricerca ha evidenziato come la psicoterapia cognitivo-comportamentale sia l’intervento di elezione per questa tipologia di disturbi. In associazione a questa si sono dimostrate molte utili anche le varie tecniche di rilassamento (es. training autogeno, rilassamento progressivo di Jacobson, le tecniche di respirazione, lo yoga) e la Mindfulness (meditazione di consapevolezza). Inoltre, tecniche come l’EMDR (Eye Desensitization and Reprocessing) può essere un intervento di estrema utilità qualora l’ansia del presente sia in qualche modo connessa, in modo più o meno consapevole, a traumi del passato.


Dr.ssa Sara Appoloni
Psicologa Psicoterapeuta a Pesaro


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